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Curiosità sugli uccelli


In molti paesi l’arrivo delle cicogne è salutato con gioia, perché esse liberano i campi da tanti animali dannosi.
La casa scelta dalla cicogna, per costruirsi il nido, si considerava fortunata: molti mettono sui tetti una cesta o una ruota di carro, per attirare le cicogne a farvi il nido.
Le cicogne offrono un esempio bellissimo di amore filiale. Maschio e femmina si amano teneramente e per i loro piccoli, il loro amore è veramente commovente.
Una volta scoppiò un incendio in una cittadina dell’Olanda, una cicogna, che aveva il nido sul tetto di una delle case incendiate, fece di tutto per salvare i suoi piccini, ma quando vide che i suoi sforzi erano inutili, si unì ai suoi piccoli e si lasciò bruciare con loro.
Un’altra volta una cicogna femmina, si fece male ad un’ala e non poteva più volare. Ebbene, il maschio rinunciò ad emigrare pur di tener compagnia alla sua compagna inferma.


SI RACCONTA CHE…

Il canto degli uccelli ha ispirato molti compositori.Qui Beethoven chiaramente usò uno dei motivi più famosi del canto del merlo (“parente” del fringuello perché appartenente allo stesso Ordine dei Passeriformes ) per il motivo finale di un suo concerto per violino.

Secondo una favola di Esopo ,una volta i Nibbi avevano una bella voce, ma, udendo nitrire dei cavalli, furono colpiti da gelosia e tentarono di imitarli.Pertanto persero la capacità di cantare e non impararono neppure a ragliare.

LA VOLPE E LA CICOGNA

Un giorno la volpe invitò la cicogna a pranzo.La cicogna accettò l'invito.La volpe disse alla cicogna di sedersi a tavola e si presentò con dei piatti molto larghi e piani nei quali la volpe riusciva a mangiare,mentre la cicogna non poteva farlo.La cicogna era rimasta a pancia vuota,ma quando se ne andò non protestò.Il giorno dopo invitò la volpe a casa sua.La cicogna aveva deciso di ripagarle lo scherzo.La volpe andò e,al momento di sedersi a tavola,la cicogna si presentò con dei recipienti dal lungo collo.Davanti a quei recipienti adatti solo alla cicogna,la volpe dovette limitarsi a leccarli esternamente senza poter toccare cibo.Quando tornò a casa con lo stomaco vuoto,pensò che al mondo c'era qualcuno più furbo di lei. Questa storiella ricorda un proverbio che dice così:” Chi la fa l'aspetti ”.

Dai paesi nordici proviene la leggenda che le cicogne portano i neonati nelle case,da cui la locuzione:” L'ha portato la Cicogna “ oppure: ” E' arrivata la Cicogna ”,per indicare la nascita di un bambino.
Come simbolo araldico la Cicogna si pone sugli scudi :ferma, rivoltata, volante, armata ecc., di smalto diverso.

FRINGUELLO

Il suo canto è così modulato, melodioso e celebre da poter dire: “Cantare come un Fringuello” e per la sua indole allegra si dice anche “Allegro come un fringuello.”

NIBBIO

Nibbio, uccello rapace, ne “ I Promessi sposi” è il soprannome di uno dei bravi dell'Innominato .

“IL NIBBIO E IL SERPENTE” di Esopo

Una volta il nibbio afferrò un serpente e si levò in volo .Ma il serpente si ribellò,lo morse ed entrambi caddero dall'alto.Mentre il nibbio moriva ,il serpente gli disse : “Perché sei stato così pazzo da cercare di fare del male a me che non ti davo alcun fastidio ?Ecco che hai quindi avuto il tuo giusto castigo “.

Morale . La favola dimostra che il prepotente, prima o poi, incontra uno più forte di lui che gli farà pagare anche il male fatto in precedenza.

Il Nibbio reale nel medioevo era allevato dai principi per loro divertimento.

Nella caccia al nibbio , lo si attirava per mazzo di un gufo reale, che veniva rivestito con la coda di una volpe; solo con questo stratagemma si poteva accostare il nibbio , che vola ad altezze inaccessibili al falco.

Quando il nibbio si era avvicinato, gli si lanciava contro un falco: allora tra i due rapaci s'impegnava contro una lotta ferocissima, nella quale il falco finiva sempre per avere il sopravvento, e portava il nibbio al padrone.

Poesia

Gli uccelli: i padroni del cielo
Gli uccelli, i primi esseri ad animare l'alba, on i loro colori, nello splendore delle piume, riempiono l'aria aggiungendo l'armonia dei suoni.
Il canto degli uccelli ha ispirato i poeti di tutti i tempi: il nostro Giovanni Pascoli, particolarmente ha dedicato ad esso molte poesie, in cui ha tentato di riprodurre, con l'armonia del verso, l'armonia canora dei più graziosi uccelli.

A l b a

di Giovanni Pascoli


Odoravano i fiori di Vitalba
per via, le ginestre del greto;
aliavano prima dell’alba
le rondini ne l’uliveto.
Aliavano mute col volo
nero, agile, di pipistrello;
e tuttora gemea l’assiolo,
che già spincionava il fringuello.
Tra i pinastri era l’alba che i rivi
mirava discendere giù.
guizzò un raggio, soffiò su li olivi;
Virb… disse una rondine;e fu
giorno; un giorno di pace e lavoro,
che l’uomo mieteva il suo grano
e per tutto nel cielo sonoro
saliva un cantare lontano.